“Davanti al mare, la felicità è un’idea semplice”
J.C.Izzo

La Storia del mondo è piena di cose che sono andate perdute, smarrite nel corso del tempo o distrutte
intenzionalmente, a volte semplicemente dimenticate – o magari, come si racconta nell’Orlando furioso, volate in un archivio sulla Luna.
Inventario di alcune cose perdute è una raccolta di dodici storie, ciascuna dedicata a una cosa che non
c’è più: narrazioni sospese in un delicato equilibrio tra presenza e assenza, fotografie ben a fuoco ma
stampate con inchiostro scuro su carta scura, piccole realtà che solo l’immaginazione è in grado di
riportare alla memoria.

Si va da Tuanaki, un’isoletta indicata su vecchie mappe che ormai giace sotto il livello del mare, alla
tigre del Caspio, il cui ultimo esemplare impagliato andò distrutto in un incendio; dallo scheletro di un
presunto unicorno, nascosto chissà dove, a Kinau, un selenografo tedesco dell’800 di cui pare nessuno
sappia nulla, fino alle misteriose lacune dei carmi amorosi di Saffo, che custodiscono ipotesi e segreti.

Come aveva già fatto nel suo Atlante delle isole remote, in questo libro Judith Schalansky gioca a
ricreare mondi del passato a partire da pochi frammenti, si cala nei contesti, nei linguaggi, coglie di volta
in volta gamme di colori e sensazioni, restituendo a ogni cosa anche il più piccolo dettaglio, storico o
visionario che sia.

Editore: nottetempo
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 23 gennaio 2020
Pagine: 258, p.ill., Brossura
Collana: Narrativa
Prezzo € 18,05 (€ 19,00 -5%)
ISBN 9788874527878